“Non cedete alle menzogne. Non cedete alla paura”, ha detto il giornalista Jim Acosta durante l’ultima puntata del suo programma alla Cnn.
Secondo Status, la decisione dell’ex capo corrispondente dalla Casa Bianca dell’emittente statunitense è arrivata a seguito delle tensioni fra la testata e lo stesso Acosta.
Nei giorni scorsi, la newsletter di Oliver Darcy – altra ex firma della rete di Atlanta -, aveva riportato che l’amministratore delegato della Cnn Mark Thompson avrebbe comunicato ad Acosta la volontà di spostare l’inizio del suo programma dalle dieci di sera a mezzanotte, nonostante i buoni ascolti.
Il giornalista, contrario alla decisione, ha deciso di lasciare l’azienda dove ha lavorato per 18 anni, ringraziando i colleghi in diretta tv.
Today’s show was my last at CNN. My closing message: It’s never a good time to bow down to a tyrant… don’t give in to the lies. Don’t give in to fear. Hold on to the truth… and hope. pic.twitter.com/sGhSWSyPMz
— Jim Acosta (@Acosta) January 28, 2025
Acosta vs Trump
Nel 2018, la Cnn aveva denunciato il governo poiché la prima amministrazione Trump aveva revocato l’accredito di Acosta come inviato alla sala stampa della Casa Bianca, in seguito alle domande incalzanti e i frequenti scontri con il presidente.
L’amministrazione aveva poi restituito il permesso al giornalista e l’emittente aveva ritirato la causa.
Acosta ha continuato a essere molto critico delle posizioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la richiesta di spostare il suo programma in fascia notturna subito dopo la sua rielezione è stata vista da Darcy come una mossa strategica da parte dell’emittente.
Thompson, riporta il New York Times, ha negato qualsiasi correlazione fra i due eventi. In un comunicato, la Cnn ha ringraziato Acosta per “la dedizione e l’impegno”.
Trump, invece, prima della decisione del giornalista di lasciare la testata, aveva commentato – a modo suo – il possibile spostamento della sua trasmissione in tarda serata.
“Uno dei peggiori e più disonesti giornalisti della storia”, ha scritto il presidente su Truth, è stato spostato “alla fascia di mezzanotte, la ‘Death valley’, a causa di ascolti disastrosi e perché non ha talento”.
Acosta ha lanciato il suo nuovo programma, il Jim Acosta Show, sul profilo Substack, nel quale, ha scritto, “non farò sconti nemmeno stavolta”.
Nel suo primo articolo sulla piattaforma, l’ex corrispondente ha ricordato anche quello che, secondo lui, è il punto più alto della sua carriera: le domande incalzanti fatte al dittatore Raul Castro, durante una conferenza stampa con l’ex presidente Barack Obama a Cuba nel 2016.
“Non è mai il momento di piegarsi a un tiranno”, ha detto Acosta in chiusura dell’ultima puntata della sua trasmissione con la Cnn. “Restate ancorati alla verità e alla speranza”.
La nuova Cnn
L’addio di Acosta è l’ultimo di una serie di cambiamenti che hanno interessato l’azienda di Atlanta.
Come sottolinea il New York Times, Thompson, subentrato negli ultimi mesi del 2023, sta cercando di seguire l’intuizione del fondatore della Cnn, Ted Turner: portare le notizie alle persone quando e dove le vogliono.
Per farlo, l’ad ha deciso di potenziare la parte digitale della testata. Questo ha comportato il taglio di circa 200 dipendenti nell’ambito televisivo e l’assunzione di 100 esperti – data scientist e ingegneri.
Sul lato digitale, la società ha intenzione di aumentare a un totale compreso fra 50 e 100 il numero di video in formato verticale pubblicati ogni giorno.
Per coniugare velocità e affidabilità, specifica il New York Times, Thompson ha anche riorganizzato il processo di fact-checking interno, noto come “The Row”.
È stata infatti creata una nuova divisione, chiamata Cnn Fact Check, che lavorerà fianco a fianco con cronisti e produttori in ogni fase di realizzazione dei contenuti.
L’obiettivo è garantire che “la Cnn rimanga, come è stata nella sua storia, un mezzo indispensabile attraverso cui milioni di persone si informano”, ha detto Thompson.
Negli scorsi mesi, la testata aveva anche introdotto un paywall sul sito e l’app, per i lettori che visitano il sito più spesso.
I risultati economici che ne sono derivati, ha commentato Alex MacCallum, vicepresidente per i prodotti e i servizi digitali, avrebbero superato le aspettative dell’azienda.