TikTok è salva per altri 75 giorni

Di il 21 Gennaio, 2025
L’ordine esecutivo di Trump rimanda il divieto della piattaforma negli Stati Uniti, ma il possibile accordo potrebbe generare tensioni con la Cina

Qualche ora dopo la cerimonia d’inaugurazione dello scorso lunedì, il nuovo presidente Donald Trump ha emanato un ordine esecutivo che rimanda di 75 giorni l’imposizione della dibattuta legge che bandirebbe TikTok dagli Stati Uniti, nell’attesa di una soluzione.

Il provvedimento tutelerebbe anche le società che collaborano con TikTok – tra cui Apple, Google e il fornitore di servizi cloud Oracle. Queste aziende, ha scritto Trump, non saranno ritenute responsabili di aver violato la legge durante questo periodo di proroga

50 e 50, o forse no

La proroga ha reso felice gran parte dei 170 milioni di utenti americani presenti sulla piattaforma.

In Cina, però, non sembrano essere altrettanto contenti, vista la proposta di Trump per scongiurare la chiusura del social media: cedere il 50% della società cinese a un acquirente americano.

Un’opzione non proprio conveniente per Pechino, che oggi non deve dividere la proprietà della divisione statunitense di TikTok con nessun altro.

Secondo Cnn, un accordo simile prevederebbe la realizzazione di una joint venture in cui l’attuale società proprietaria della piattaforma, ByteDance, avrebbe il restante 50% della proprietà.

Difficile quindi pensare che ByteDance e il governo cinese accetterebbero davvero questa possibilità.

Corte Suprema TikTok ban foto free FMT

Un’utente chiede la sospensione del divieto di TikTok di fronte alla Corte Suprema a Washington. Foto FMT.

A mali estremi

Come riporta il Financial Times, anche se ByteDance e Pechino dovessero in un primo momento rifiutarsi di collaborare, secondo Trump alla fine cederebbe all’accordo “perché metteremmo dei dazi sulla Cina”.

“Non sto dicendo che lo farei, ma si potrebbe fare”, ha poi aggiunto il presidente.

A questa minaccia non c’è stata risposta immediata da parte della Cina, ma lunedì il ministero degli Esteri ha espresso il suo disappunto a riguardo, facendo sapere che “le operazioni e le acquisizioni societarie – in questo caso di TikTok – dovrebbero essere decise dalle aziende stesse, seguendo le regole del mercato”.

Anche gli utenti di altri social media cinesi non sembrano aver preso la proposta di Trump molto bene. “Allora anche Apple e Tesla dovrebbero cedere il 50% delle loro quote a compagnie cinesi” si legge in un commento con migliaia di like condiviso sulla piattaforma Weibo.

In cerca di un equilibrio

Un altro personaggio a essere intervenuto sulla questione è Elon Musk, che, una volta ribadito di essere contro il ban di TikTok da molto tempo, si è soffermato sul fatto che X non sia autorizzato a operare su territorio cinese a causa delle rigide regole imposte dal governo.

Come riporta Cnn, Musk ha riferito che “la situazione attuale – dove TikTok è utilizzabile negli Stati Uniti, ma X non lo è in Cina – è sbilanciata”. Ha poi concluso affermando che “qualcosa deve cambiare”.

La vicenda resta quindi sospesa tra tensioni politiche e interessi economici, mentre il destino di TikTok negli Stati Uniti appare tutt’altro che definito.

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