La Corte Suprema conferma il divieto di TikTok negli Stati Uniti

Di il 17 Gennaio, 2025
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I giudici hanno ribadito le ragioni della Corte d'appello sui rischi per la sicurezza delle informazioni personali dovuti al rapporto del social media con il governo di Pechino

La Corte Suprema non sospenderà il ban di TikTok negli Stati Uniti.

I giudici hanno confermato l’entrata in vigore di una legge che prevede il divieto dell’applicazione a partire da domenica 19 gennaio a meno che ByteDance, l’azienda proprietaria del social media cinese, non venda entro quel giorno la divisione statunitense della piattaforma a un acquirente americano.

Lo scorso 10 gennaio, la Corte Suprema aveva ascoltato per oltre due ore le ragioni dei legali di TikTok, secondo i quali la legge non rispetterebbe il primo emendamento della Costituzione statunitense sulla libertà di espressione.

I giudici avevano espresso il loro scetticismo verso le ragioni portate dagli avvocati di TikTok e la conferma del ban da parte della Corte era apparsa sin da subito l’opzione più concreta. Oggi è arrivata l’ufficialità.

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I motivi della decisione

La Corte Suprema ha riaffermato quanto sostenuto dal Dipartimento di Giustizia del governo prima e dalla Corte d’appello poi.

Nonostante TikTok sia un mezzo di espressione importante per 170 milioni di americani, afferma la sentenza, “il Congresso ha stabilito che la cessione è necessaria per affrontare le fondate preoccupazioni riguardanti la sicurezza nazionale, legate alle modalità con cui TikTok raccoglie i dati e al suo rapporto con uno Stato rivale”.

In base a queste motivazioni, sostengono i giudici, non si può rilevare una violazione del primo emendamento.

Cosa può succedere

L’amministrazione uscente ha fatto sapere che non applicherà il divieto già da domenica 19 gennaio, ossia l’ultimo giorno in carica del presidente Joe Biden.

Il governo ha deciso di lasciare la questione in mano a Donald Trump, che ha dichiarato più volte di voler occuparsi personalmente della questione.

Il presidente eletto, in una lettera indirizzata proprio ai giudici della Corte Suprema, aveva chiesto loro di sospendere la legge.

In altre uscite pubbliche, aveva lasciato intendere di voler salvare TikTok, per il quale aveva detto di avere “un debole”.

Trump ha diverse strade per evitare che l’app di TikTok venga cancellata dagli app store negli Stati Uniti.

Può provare a convincere il Congresso ad abrogare la legge, anche se significherebbe convincere i due rami del Parlamento a votare contro una norma approvata a maggioranza bipartisan.

Altrimenti, il presidente potrà provare a persuadere il procuratore generale a sospendere la legge.

In alternativa, il nuovo esecutivo di Washington potrebbe riesumare un accordo simile al piano Project Texas, una proposta avanzata nel 2022 dai vertici di TikTok all’amministrazione Biden, che aveva l’aveva rifiutata ritenendola insufficiente per mitigare i rischi.

La piattaforma cinese aveva offerto alla Casa Bianca il potere di veto sulle nomine dei vertici della divisione statunitense del social media, la possibilità di monitorare il codice sorgente e l’opzione di disattivare l’app nel caso il governo ritenesse che ci fossero seri rischi di sicurezza nazionale.

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Il tempo di vendere

Resta poi la possibilità della vendita delle attività di TikTok a un acquirente statunitense.

L’unica offerta ufficiale arrivata al social media è quella di Project Liberty, un consorzio di imprenditori e fondi privati guidato dall’imprenditore immobiliare Frank McCourt.

Project Liberty comprerebbe la divisione statunitense dell’applicazione senza il suo efficiente algoritmo, che Pechino non vuole vendere.

Negli ultimi giorni è uscita un’indiscrezione, smentita poco dopo da TikTok, secondo cui Pechino starebbe valutando la cessione della divisione americana del social media a Elon Musk.

Negli ultimi mesi del suo primo mandato, quando ancora pensava che TikTok fosse da chiudere o da spostare sotto il controllo americano, Trump aveva lavorato a un accordo alternativo, poi naufragato con il cambio di amministrazione nel 2021.

La proposta prevedeva la cessione delle attività locali di TikTok a due importanti compagnie statunitensi, Oracle e Walmart.

Intanto, il futuro consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Michael Waltz, ha dichiarato che l’amministrazione metterà in atto delle misure per evitare che TikTok venga oscurato.

La legge “consente un’estensione, purché sia presente un accordo fattibili sul tavolo”, ha aggiunto Waltz. “Di fatto, questo offre al presidente Trump il tempo necessario per mantenere TikTok attivo”.

In attesa di scoprire le prossime mosse del presidente eletto, l’amministratore delegato del social media, Shou Zi Chew dovrebbe partecipare alla cerimonia di inaugurazione della nuova amministrazione, dopo aver già incontrato Trump in Florida.

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Journalist writing on European politics, tech, and music. Bylines in StartupItalia, La Stampa, and La Repubblica. From Bologna to Milan, now drumming and writing in London.

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