“Ho un debole per TikTok, perché ho vinto tra i giovani con 34 punti di vantaggio e c’è chi pensa che TikTok c’entri qualcosa”, ha detto Donald Trump nella prima conferenza stampa dopo le elezioni, tenuta ieri. In realtà, il presidente eletto ha perso fra gli elettori di età tra i 18 e i 29 anni di 11 punti percentuali, secondo gli exit poll di Cnn.
Nonostante questo, Trump ha dichiarato di volere esaminare il dossier TikTok e valutare se salvarlo dall’imminente divieto negli Stati Uniti.
Nella giornata di ieri, ha poi incontrato il Ceo della piattaforma, Shou Chew.
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Una legge firmata ad aprile da Joe Biden obbliga infatti ByteDance, il proprietario di TikTok, a vendere la divisione statunitense del social a una società americana entro il 19 gennaio. Altrimenti, la piattaforma verrà eliminata dagli app store e non sarà più possibile scaricarla e aggiornarla nel Paese.
I vertici di TikTok avevano contestato la legge in tribunale perché, sostengono violerebbe il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, sulla libertà di parola. Tuttavia, la corte federale d’appello del distretto di Columbia ha rigettato la richiesta lo scorso 6 dicembre.
A quel punto, TikTok e la sua azienda madre hanno presentato un altro ricorso a una corte federale d’appello. Il 13 dicembre, la corte ha respinto di nuovo le istanze del social media.
Ora, l’ultimo passo per i rappresentanti del social media è quello di appellarsi alla Corte Suprema e convincere i giudici che non ci sono pericoli di sfruttamento delle informazioni degli utenti statunitensi da parte del governo di Pechino.
Intanto, i legali di TikTok hanno fatto sapere che il governo cinese bloccherà una potenziale vendita dell’algoritmo della piattaforma, uno dei maggiori punti di forza del social media per la sua precisione nella personalizzazione dei contenuti. A quel punto, dicono gli avvocati, sarebbe improbabile per un nuovo acquirente riuscire a realizzare da zero un sistema simile.
E poi c’è Trump
Per provare a capire come andrà a finire questa storia, bisogna includere nell’equazione la posizione del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump.
Trump ha cambiato idea su TikTok, pur continuando a considerarlo una minaccia per la sicurezza nazionale. Nonostante questo, è passato da volerlo chiudere, nel corso del suo primo mandato, ad aprire un suo profilo e volerlo salvare, per evitare che altri social media come Facebook approfittino di un simile divieto.
Il suo nuovo staff e molti dei suoi collaboratori sono divisi sulla questione e hanno invece posizioni molto diverse.
Il 16 dicembre, durante la sua prima conferenza stampa dopo le elezioni del 5 novembre, Trump ha ribadito le sue intenzioni di lasciare aperto il social media negli Stati Uniti.
Nello stesso giorno, il presidente eletto ha incontrato Shou Chew, amministratore delegato di TikTok, nella residenza di Mar-a-Lago.
Secondo delle fonti vicine alla Cnn, è la prima volta che Trump e Chew si incontrano di persona.
Per Trump è l’ennesimo incontro con i capi delle grandi aziende di tecnologia. Questa volta, però, la posta in gioco potrebbe essere più importante, almeno nell’immediato.