Vogliono tutti cenare con Donald Trump. Per i proprietari delle grandi multinazionali di tecnologia e social media che in passato lo avevano criticato, è il momento di riallacciare i rapporti. Il 20 gennaio è vicino. E per arrivarci con le migliori premesse, Mark Zuckerberg ha donato un milione di dollari al fondo inaugurale del presidente eletto. Lo ha fatto sapere il Wall Street Journal.
“Jeff Bezos mi ha chiamato, anche Mark Zuckerberg si è fatto avanti. Mi ha chiesto di andare a cena. Sto andando a cena con tutti. Alla gente piaccio. C’è qualcosa di diverso nell’aria”. Trump ha ripreso l’argomento durante la prima intervista da presidente eletto, rilasciata a Kristen Weller di Nbc News, nel programma “Meet the press”.
Il perché di questa “cena davvero piacevole” è chiaro tanto al presidente quanto al proprietario di Meta. “Gli ho chiesto, scherzando: ‘Saresti venuto a cena con me se avessi perso?’. La risposta è stata: ‘Probabilmente no'”.
Una scommessa
Anche se per pochi voti, i repubblicani avranno il controllo di entrambe le camere del Congresso.
Per le aziende che in passato hanno espresso critiche nei confronti di Trump e in cui la maggior parte dei dipendenti sono elettori democratici, questo può essere un problema – o un’opportunità -, dato il carattere imprevedibile del presidente.
Un esempio è quello delle tanto dibattute tariffe. Molte società acquistano hardware per i dipendenti da aziende straniere. Imporre dazi rilevanti, come affermato più volte da Trump, potrebbe far aumentare i prezzi.
Dall’altro lato, la promessa di una regolazione ancora più lasca nei confronti dell’intelligenza artificiale ha fatto molto piacere agli amministratori delegati delle società che con l’IA stanno lavorando.
E così è iniziato il corteggiamento dei grandi nomi, da Tim Cook di Apple a Sundar Pichai di Google.
Jeff Bezos ha detto di essere disposto ad aiutare Trump a “ridurre la burocrazia”, dopo aver vietato al Washington Post di dichiarare il proprio supporto alla candidata democratica, Kamala Harris.
Così fa Zuckerberg
Nel caso del proprietario di Meta, il rapporto da ricucire ha un passato burrascoso.
Il riavvicinamento di Trump a TikTok e la sua intenzione di volerlo salvare dal divieto negli Stati Uniti – come confermato anche nell’intervista a Nbc News – non deriva da un amore incondizionato verso la piattaforma cinese, quanto più dal voler evitare che gli altri social media traggano beneficio dall’eliminazione di un concorrente.
In altri termini, se TikTok chiudesse, “Facebook raddoppierebbe il suo business”, aveva detto Trump. “E Facebook è un nemico delle persone”.
E allora, da quando è iniziata a intravedersi la possibilità concreta che Trump potesse ritornare alla Casa Bianca, è iniziata l’opera di riavvicinamento di Zuckerberg.
Nel 2023 ha riammesso il presidente eletto su Facebook e Instagram, mantenendo però delle restrizioni legate alla pubblicazione di contenuti che potevano incitare alla violenza. A luglio di quest’anno, Meta ha eliminato anche queste limitazioni residuali.
Zuckerberg ha chiamato Trump per scusarsi del fatto che l’algoritmo di Facebook aveva oscurato alcune foto del neoeletto presidente dopo l’attentato in Pennsylvania a luglio. Al telefono, il proprietario di Meta gli aveva detto di aver “pregato per lui” dopo il tentato assassinio.
Ad agosto, Zuckerberg ha risposto alla commissione giudiziaria della Camera, controllata dai repubblicani, che gli chiedeva perché avesse censurato dei contenuti relativi al vaccino durante la pandemia nel 2021. Il proprietario di Meta, che dopo le pressioni dell’amministrazione di Joe Biden aveva dato ordine a Facebook di limitare o eliminare false informazioni sul vaccino, si è detto pentito fin da subito della sua decisione.
Il suo errore, ha scritto, è stato quello di non far valere le sue ragioni quando gli è stato chiesto di rimuovere quei contenuti. Sebbene in modo più implicito, anche queste dichiarazioni sembrano un modo per avvicinarsi alle opinioni di Trump e dei suoi funzionari.
Poi, a novembre, Zuckerberg è andato alla – ormai famosa – cena con Trump nella sua tenuta Mar-a-Lago in Florida, dove ha fatto provare e ha regalato al presidente gli occhiali smart prodotti insieme a Ray-Ban.
Ora, la donazione di un milione di dollari al fondo inaugurale di Trump permetterà a Zuckerberg di essere fra gli ospiti che, avendo donato almeno quella cifra, avrà accesso a una serie di eventi riservati ai finanziatori più generosi.
Secondo il New York Times, questi appuntamenti riservati comprendono un incontro con i funzionari del nuovo governo, una cena con il vicepresidente JD Vance e sua moglie e, naturalmente, un’altra “cena intima ed elegante” con Trump e sua moglie Melania. Alla fine, ci si ritrova sempre a tavola.