Durante lFT Energy Transition, Massimo Battaini, CEO di Prysmian, ha condiviso il suo punto di vista sulle sfide e le opportunità da affrontare per realizzare la transizione energetica a livello mondiale. Durante il suo intervento, Battaini ha condiviso la sua opinione riguardo all’importanza di semplificare il processo di pianificazione per aiutare il mercato dei cavi ad affrontare e superare le capacity challeges. “La semplificazione è essenziale perché possiamo pianificare e realizzare meglio. Semplificare la produzione può contribuire a renderla più stabile ed evitare un disallineamento tra installazione e produzione”. “Questa stabilità eviterà l’insorgenza di costi”, ha aggiunto Battaini.
“Siamo parte della catena del valore, produciamo e installiamo cavi, ma abbiamo bisogno di permessi per i terreni e per le installazioni sottomarine. Sono necessarie risorse per l’installazione, ma anche appaltatori civili. Tutti stanno cercando di allineare le capacità. Il ritmo di questa transizione dipende da molti fattori lungo tutta la catena del valore”.
Sulla gestione di un grande backlog in transmission: “Stiamo avanzando nella realizzazione dei progetti, predisponendo i cavi in anticipo rispetto all’installazione e dimostrando diverse competenze. È un’attività complessa ma affascinante. Attualmente abbiamo un portafoglio ordini pari a circa 4-5 anni di fatturato. Questo ci dà un senso di responsabilità per la realizzazione di una quantità particolarmente significativa di progetti nel corso prossimo anno ma richiede anche una nuova capacità di adattamento”.
“In passato, dal momento dell’assegnazione di un progetto, all’inizio della sua realizzazione, passava circa un anno. Attualmente, a causa dello squilibrio tra capacità e domanda, i progetti assegnati nel 2023 vedranno l’inizio dell’esecuzione nel 2028-2029. Questo ambiente è particolarmente sfidante. Nelle nostre ipotesi di costo, creiamo dei buffer sufficienti per far fronte ai costi, ma questo introduce anche dei rischi che cerchiamo sempre di mitigare”.
Sul mercato energetico del Regno Unito: “Il Regno Unito sta giocando un ruolo significativo, anche grazie alla sua posizione geografica. Il Mare del Nord è il luogo in cui si è verificata la maggior parte delle installazioni offshore negli ultimi 10 anni. Nel Regno Unito, abbiamo numerosi progetti come l’Eastern Green Link e il Viking Link tra il Regno Unito e i Paesi Bassi. UK ha il maggior numero di collegamenti tra i paesi e questo ci permette di garantire la sicurezza dei fornitori e consentire all’energia rinnovabile di fluire in altri paesi”.