Intesa Sanpaolo, inaugurato a Genova il Laboratorio ESG

Di il 04 Ottobre, 2024
Laboratorio ESG liguria
Un nuovo hub, promosso da Intesa Sanpaolo e partner, nasce a Genova per accompagnare le piccole e medie imprese liguri verso modelli di business sostenibili e inclusivi, in linea con il PNRR

Oggi prende il via il “Laboratorio ESG Liguria – Environmental Social Governance”, un’iniziativa promossa da Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Camera di Commercio di Genova, Autorità del Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale (Porti di La Spezia e Marina di Carrara) e SRM Centro Studi e Ricerche, con il supporto dell’Innovation Center di Intesa Sanpaolo.

Questo progetto funge da acceleratore e punto di incontro, sia fisico che digitale, per le piccole e medie imprese locali che vogliono ripensare il loro modello di business in ottica di sostenibilità e inclusività, in linea con le direttrici del PNRR.

esg liguria

L’inaugurazione del “Laboratorio ESG Liguria – Environmental Social Governance”

Il taglio del nastro è avvenuto questa mattina al Porto Antico di Genova, uno dei punti nevralgici della  città sia per visibilità che per storia: il nuovo Laboratorio ESG Liguria avrà sede nei locali del Genova Blu District, motore per lo sviluppo della città, recentemente rinnovati anche grazie all’importante  sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. 

Dopo i saluti introduttivi del Vicesindaco del Comune di Genova Pietro Piciocchi, l’incontro è stato aperto  da Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo, che ha illustrato scenari e opportunità per le  imprese del territorio nel contesto della transizione sostenibile, seguito da Massimo Deandreis, Direttore  Generale di SRM Centro Studi e Ricerche, che ha focalizzato il suo intervento su economia del mare e  peculiarità locali. Per presentare questo nuovo importante strumento e l’impatto atteso sullo sviluppo  delle imprese regionali di ogni dimensione sono intervenuti Andrea Perusin, Direttore Regionale  Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo, Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo, Maurizio Caviglia, Segretario Generale della Camera di Commercio di Genova, Simone Pacciardi, Responsabile Progetti EU, sviluppo mercati ed intermodalità dell’Autorità del Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Luca Pagetti, Responsabile Crescita Startup Ecosistemi Innovazione Intesa  Sanpaolo Innovation Center, Paola Rusconi, Responsabile Coordinamento Marketing e Business Development Imprese di Intesa Sanpaolo. 

Cosa sono i Laboratori ESG?

I Laboratori ESG sono un importante punto di riferimento territoriale per le PMI che ambiscono a migliorare il proprio profilo di sostenibilità, e rientrano nel più ampio piano di supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo agli investimenti legati al PNRR. Puntano al massimo coinvolgimento del capitale umano delle imprese, promuovendo la trasformazione sostenibile e digitale e la collaborazione con startup innovative,  associazioni di categoria, università, scuole di specializzazione, centri di ricerca e ITS del territorio. 

Intesa Sanpaolo ha già attivato iniziative analoghe a Bari, Bergamo, Brescia, Chieti, Cuneo,  Firenze, Macerata, Milano, Napoli, Palermo, Padova, Roma, Taranto, Torino, Venezia.  

L’idea è nata in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del Gruppo  dedicata all’innovazione di frontiera, che esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti  multidisciplinari di ricerca applicata, supporta startup, accelera la business transformation delle  imprese secondo i criteri dell’Open Innovation e della Circular Economy, favorisce lo sviluppo di  ecosistemi innovativi e diffonde la cultura dell’innovazione. 

Di cosa si occuperà il Laboratorio ESG Liguria?

Il Laboratorio ESG Liguria ha l’ambizione di diventare un luogo di aggregazione per le PMI locali, accompagnandole in un percorso di crescita e competitività di lungo periodo, con impatti positivi su  ambiente e collettività. 

Compito del laboratorio sarà stimolare la consapevolezza delle imprese sulle tematiche ambientali,  sociali e di governance, promuovere la discussione, condividere le esperienze. 

L’attività sarà fortemente indirizzata sulle caratteristiche della città metropolitana di Genova e  della Liguria, con focus sull’economia del mare e sulla capacità di innovazione del territorio,  ampiamente rappresentata da diversi istituti locali (IIT Genova, Università degli Studi di Genova),  associazioni (es. Genova Smart City), società del Comune (es. Genova Blue District, Job Centre). 

Consulenza, informazione, assessment, identificazione delle azioni saranno offerti insieme a partner di eccellenza: Circularity, la prima piattaforma di simbiosi industriale dedicata all’economia  circolare in Italia, che può supportare le imprese a integrare nel proprio business i principi di  sostenibilità e di economia circolare; Nativa, la prima B Corp e Società Benefit in Europa, che integra  la sostenibilità nel DNA delle imprese per migliorarne i risultati di business e creare una prosperità  durevole e condivisa; CE LAB, nata dalla partnership tra Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo  Factory, per contribuire all’evoluzione del sistema economico italiano e diffondere nuovi modelli di  creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso modelli di economia  circolare; Lexacta, realtà che svolge attività di consulenza in ambito di Governance. 

I primi incontri del Laboratorio ESG Liguria

Sono in fase di definizione gli appuntamenti in programma nei prossimi due mesi, organizzati in  modalità webinar in collaborazione con i partner fondatori. 

Nel mese di novembre: approfondimento in ambito Blue Economy, con analisi del recente report di Intesa Sanpaolo Innovation Center “Ocean – Nutrition, Sustainability, Technology”realizzato in collaborazione con One Ocean Foundation e Fondazione LINKS. Il report affronta con una visione olistica il ruolo chiave dell’oceano, rappresentando in maniera esaustiva l’estrema complessità dei suoi ecosistemi e l’indissolubile legame tra la sua salute e la  sopravvivenza del pianeta e della razza umana. L’attenzione è poi portata sulla relazione oceano alimentazione, sviluppando un’approfondita disamina di tre settori industriali: agricoltura, pesca e  acquacoltura. 

Nel mese di dicembre: presentazione del progetto “Venture Building Filiera Nautica“, promosso da  CDP Venture Capital Sgr e supportato da importanti partner come PSA, Fincantieri, Intesa Sanpaolo  con Intesa Sanpaolo Innovation Center e NEVA SGR, Friulia e Fondazione Compagnia di San Paolo.  Si propone di rivoluzionare la filiera nautica italiana attraverso un processo di digitalizzazione e  innovazione. Con l’obiettivo di lanciare dieci startup nei prossimi tre anni, mira a sviluppare soluzioni  all’avanguardia che migliorino l’efficienza, la sostenibilità e la competitività delle PMI coinvolgendo attori chiave dell’ecosistema territoriale. Un approccio  multidisciplinare che garantisce una profonda conoscenza delle sfide specifiche del settore e delle  opportunità che la trasformazione digitale può offrire.

Le dichiarazioni

Pietro Piciocchi, Vicesindaco del Comune di Genova:

«Crediamo fortemente nelle azioni e nelle  partnership tra pubblico e privato rivolte al supporto del tessuto imprenditoriale esistente e  all’accompagnamento dei giovani a sviluppare le proprie idee imprenditoriali negli ambiti della  sostenibilità ambientale e dell’innovazione. Il Genova Blue District, la futura Fabbrica delle idee al  Waterfront, un collegamento sempre più stretto tra mondo delle imprese e della ricerca, anche a livello  internazionale con collaborazioni anche con altri poli universitari europei e non solo, sono tanti tasselli di  un mosaico complesso che valorizzi i giovani e le nostre imprese. L’obiettivo comune è generare un  effetto moltiplicatore, che dura nel tempo, dei progetti finanziati con il PNRR sulla nostra città, un obiettivo  che possiamo centrare grazie a iniziative congiunte come il Laboratorio ESG Liguria, che dimostra grande  fiducia nelle potenzialità del nostro territorio a livello regionale». 

Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo:

«Il sistema  imprenditoriale esprime nuova consapevolezza verso le tematiche ESG e un cambiamento di mentalità  eticamente virtuoso e cruciale per la competitività nel lungo periodo. Il Laboratorio ESG Liguria si propone  di guidare e dove possibile anticipare questa tendenza, in un’ottica di sinergia tra pubblico e privato,  offrendo importanti occasioni di incontro, consulenza, formazione. In Liguria, Intesa Sanpaolo sostiene  le imprese di ogni dimensione per ripensare il business in modo più sostenibile: le aiutiamo ad accedere  ai fondi del PNRR tramite la piattaforma gratuita Incent Now e mettiamo a disposizione 2 miliardi di euro,  con un programma di iniziative che guardano al rinnovamento industriale, allo sviluppo estero e di nuovi  mercati, al progresso digitale e alla cybersicurezza come strumenti per il necessario cambio di passo». 

Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo:

«Attraverso  iniziative come queste, la Fondazione rafforza il suo ruolo di agente di sviluppo sostenibile in Liguria e  contribuisce così alla diffusione di una cultura della sostenibilità nella società. A Genova, in particolare,  questo impegno si concretizza in un ecosistema che coinvolge attori e istituzioni locali, promuovendo  azioni di sensibilizzazione in linea con gli Obiettivi 2030 dell’ONU e l’approccio olistico che guida la nostra  attività istituzionale per il bene comune». 

Maurizio Caviglia, Segretario Generale della Camera di Commercio di Genova:

«La Camera ha  accolto con grande favore l’idea di entrare nel partenariato del Laboratorio ESG Liguria in quanto punto  di snodo naturale, accanto alle associazioni di categoria, verso le PMI che intendono migliorare il proprio  profilo di sostenibilità. Mettiamo volentieri a disposizione del laboratorio la nostra esperienza nel campo  degli assessment aziendali, maturata all’interno del PID – Punto Impresa Digitale, con anni di accurate  valutazioni sulla maturità digitale, green e cyber delle PMI genovesi». 

Federica Montaresi, Commissario Straordinario Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale – Porti di La Spezia e Marina di Carrara:

«L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure  Orientale crede fermamente nello sviluppo sostenibile basato sull’ideazione e lo sviluppo di progetti  innovativi. Nell’ambito dei porti della Spezia e di Marina di Carrara sono molteplici le iniziative intraprese  di recente, in particolar modo nell’ambito dei fondi PNRR, per favorire una transizione energetica e  digitale sostenibile. L’adesione al Laboratorio ESG Liguria si colloca perfettamente nella strada segnata  dall’Ente e rappresenta un momento importante per istituire un tavolo di lavoro permanente con le  imprese del territorio che vogliono investire in crescita sostenibile». 

Massimo Deandreis, Direttore Generale di SRM Centro Studi e Ricerche:

«Il settore marittimo riveste  per la Liguria un valore strategico grazie alla presenza di oltre 1.500 imprese della filiera e poco più di  5,7 miliardi di euro di valore aggiunto. Inoltre, i porti di Genova-Savona Vado e di La Spezia hanno una  valenza geo-strategica per la proiezione internazionale dell’Italia, sia verso il Mediterraneo che verso il  centro Europa; ruolo che verrà ulteriormente rafforzato con il completamento degli investimenti previsti  sulle aree portuali e per il Terzo Valico. A ciò si unisce la presenza consolidata dei più grandi operatori  logistici internazionali. Aiutare le imprese in questo processo è fondamentale e rappresenta il senso del  nascente Laboratorio ESG Liguria a cui SRM, come centro studi del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzato su questi temi, è felice di dare un contributo».

L’impegno ESG di Intesa Sanpaolo

Sostenibilità ambientale e sociale hanno un impatto rilevante sulla crescita e la competitività delle  PMI, per questo Intesa Sanpaolo ha attivato con il nuovo Piano d’impresa 2022-2025 un plafond di  8 miliardi di euro destinato a investimenti in Circular Economy, e ha già erogato oltre 7 miliardi  di euro di S-Loans, finanziamenti innovativi a medio-lungo termine che accompagnano gli sforzi  delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità, con un meccanismo di riduzione dei tassi  legato al raggiungimento di obiettivi ESG.  

Il Gruppo ha inoltre messo a disposizione 76 miliardi di euro di nuovo credito a sostegno della  transizione energetica delle imprese, nell’ambito degli oltre 410 miliardi di euro stanziati a supporto  delle missioni del PNRR fino al 2026. Attraverso la linea di finanziamento innovativa S-Loan CER,  la Banca premia con uno sconto di tasso le imprese che investono nelle rinnovabili e si impegnano a  mettere a disposizione della collettività l’energia non consumata. I clienti possono accedere ad  advisory e consulenza, con il supporto di partner tecnici, per mettere a punto l’investimento migliore e per costituire nuove CER (Comunità Energetiche Rinnovabili)

Intesa Sanpaolo dedica particolare attenzione alla gestione dell’acqua: in accordo con Acea, ha  messo a disposizione 20 miliardi di euro per investimenti che mirino a favorirne un uso efficiente e  il riuso delle acque depurate all’interno delle comunità idriche, con impatti positivi per ambiente,  territori e aziende stesse. 

Verso una transizione sostenibile: scenari e opportunità per le imprese del territorio A cura del Research Department Intesa Sanpaolo 

L’economia italiana negli ultimi anni ha mostrato un’evoluzione migliore rispetto all’area  dell’euro. Una spinta importante è venuta dagli ottimi risultati ottenuti sui mercati internazionali,  dove si sono distinte le PMI, che realizzano più della metà del nostro export. Alla buona dinamica  dell’economia italiana ha contribuito anche la forte ripresa degli investimenti tra il 2016 e il 2023,  con un aumento pari al 35,7% a prezzi costanti in Italia (+47,5% per la Liguria). Abbiamo fatto  decisamente meglio rispetto ai nostri principali competitor: la Francia ha messo a segno un progresso  del 19,2%, la Spagna ha mostrato una crescita del 14,3%, mentre la Germania si è fermata al +4,5%. 

Si tratta di un cambio di passo significativo rispetto al recente passato: tra il 2008 e il 2016 i  nostri investimenti si erano ridotti del 22,4% (-6,9% per la Liguria), mentre quelli tedeschi erano saliti  del 9,9%. Industria 4.0 (dal 2017) e Superbonus (dal 2021) spiegano questa performance, sintesi del  balzo delle costruzioni (+47,1% nel periodo 2016-2023), ma anche della dinamica degli investimenti  italiani in macchinari; mezzi di trasporto e ICT (+29,3%) e in beni immateriali (R&S e software; +20,2%). 

Dopo il rallentamento osservato a cavallo tra il 2023 e il 2024, visibile anche dall’evoluzione recente  del commercio estero, nel 2025 ci aspettiamo una ripresa dell’economia italiana che potrà  contare sul contributo dei consumi e degli investimenti. In questa direzione spingono il rientro  dell’inflazione, la riduzione dei tassi di interesse, gli incentivi Transizione 5.0 e la realizzazione  degli investimenti del PNRR. Gran parte della spesa effettiva del PNRR si concentrerà nel  triennio 2024-2026, con potenziali ricadute molto positive sul rilancio delle infrastrutture e sulla  transizione digitale e green e, in ultima analisi, sul tasso di crescita potenziale del PIL. Anche i  mercati esteri potranno tornare a sostenere la crescita, grazie all’attesa ripresa degli scambi  internazionali. 

Rafforzare le pratiche ESG

Per cogliere queste opportunità sarà fondamentale per le imprese accelerare nel percorso di rafforzamento competitivo anche attraverso una maggiore diffusione delle tecnologie digitali e delle pratiche ESG, per ora poco diffuse. Le imprese che nel biennio 2021-2022 hanno effettuano attività di innovazione nel Nord-Ovest sono solo il 40% e quelle che hanno introdotto software nella gestione aziendale sono il 38%. Queste percentuali si riducono ulteriormente quando si osservano  l’impegno per il benessere lavorativo dei dipendenti (11%) e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili  in azienda (6%).

Le imprese manifatturiere liguri dispongono delle risorse necessarie per continuare a  investire in tecnologia e nella transizione green, grazie anche a una struttura patrimoniale che si  è rafforzata nel tempo e a una buona capacità di autofinanziamento. Tuttavia, le sfide tecnologica e  green richiedono capitale umano qualificato che le imprese faticano a trovare: i dati del sistema  Excelsior di Unioncamere Anpal mostrano che oltre il 50% delle posizioni ricercate dalle imprese  liguri sono di difficile reperimento. Questa evidenza trova conferma anche nell’indagine che il  Research Department di Intesa Sanpaolo conduce semestralmente sulle filiali imprese della Banca  dei Territori, dove vengono evidenziate in particolare le difficoltà di turismo, costruzioni,  manifatturiero e agricoltura. Queste criticità vanno affrontate con urgenza anche perché in  prospettiva crescerà il fabbisogno di competenze green e digitali, in un contesto di calo demografico. 

Essere attivi sui temi ESG ha impatti positivi sui risultati economico-reddituali:

Le società  Benefit (che integrano la responsabilità sociale d’impresa nel loro modello di business, adottando  pratiche sostenibili e trasparenti) tra il 2019 e il 2022 sono cresciute di più in termini di fatturato (37% vs 18%) e mostrano livelli di marginalità superiore (9% l’EBITDA margin vs 8,3%) rispetto a  imprese simili per dimensioni aziendali e specializzazione produttiva. 

In particolare, la governance può assumere un ruolo importante. Le imprese con amministratori più giovani mostrano performance economico-reddituali migliori, anche grazie a una maggiore attenzione alle strategie per aumentare la propria competitività: certificano con maggior frequenza la  propria qualità, hanno più spesso marchi registrati a livello internazionale nel proprio portafoglio,  ottengono maggiormente certificazioni ambientali, sono più innovative (e lo dimostrano brevettando  di più), svolgono un ruolo più attivo e sono più inserite negli investimenti diretti esteri, sia in entrata  che in uscita. 

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