Axel Springer, il gruppo editoriale tedesco proprietario (tra gli altri) di Politico e di Business Insider, ha raggiunto un accordo con KKR (Kohlberg Kravis Roberts & Co.), una delle più grandi società di private equity e gestione degli investimenti al mondo, per separare il business dei media da quello degli annunci. Dopo la separazione, Axel Springer controllerà i media, mentre KKR acquisirà la parte degli annunci, tra cui le piattaforme immobiliari e di lavoro Aviv e StepStone.
L’accordo definitivo è atteso nei prossimi mesi, si legge in una nota, e la transazione dovrebbe concludersi nel secondo trimestre del 2025, in seguito alle autorizzazioni da parte delle autorità.
KKR e Axel Springer
KKR è entrata a far parte di Axel Springer nel 2019, quando ha acquisito le quote di minoranza della compagnia in un affare che valutava l’azienda a 6,8 miliardi di euro. La società di private equity ha poi portato Axel Springer fuori dalla Borsa l’anno successivo, con Mathias Döpfner e Friede Springer, rispettivamente CEO e vedova del fondatore della società, che hanno mantenuto le loro azioni.
Negli ultimi cinque anni, i ricavi annuali sono aumentati del 30%, raggiungendo quasi 4 miliardi di euro.
L’accordo di scissione di Axel Springer e il suo futuro
La nuova struttura prevede che Bild, Business Insider, Politico, Welt, idealo, Bonial, Morning Brew, Dyn Media, Emarketer e la joint venture Ringier Axel Springer Poland rimangano all’interno di Axel Springer. La piattaforma per il lavoro Stepstone Group, quella di annunci immobiliari Aviv Group, finanzen.net e Awinsaranno gestite come joint venture separate con KKR e Cpp Investments azionisti di maggioranza, Axel Springer co-azionista di minoranza e con una partecipazione economica dei nipoti di Axel Springer.
Nell’attuale struttura, Döpfner e Springer possiedono ciascuno circa il 22% della società. Negli ultimi anni, Springer ha trasferito ulteriori azioni e il diritto di voto a Döpfner come parte del suo piano di successione e come riconoscimento del ruolo di Döpfner nel rilanciare l’azienda, secondo una persona vicina alla società.
I due azionisti del gruppo tedesco Friede Springer e Mathias Döpfner, in seguito alla scissione, deterranno insieme quasi il 98% della società ridimensionata e priva di debiti e punteranno all’espansione dell’impero mediatico potenziandolo anche grazie all’intelligenza artificiale.
Il compromesso è che Axel Springer cede gli asset più redditizi dell’azienda a KKR, che non era più soddisfatta dal business delle notizie, sempre secondo persone vicine alla vicenda.
Politico
Poco dopo l’accordo con KKR nel 2019, Axel Springer ha acquisito una partecipazione di controllo nella piattaforma di newsletter Morning Brew e l’anno successivo l’influente testata americana Politico, in un accordo valutato oltre 1 miliardo di dollari.
Dall’acquisizione di Politico, Axel Springer ha ampliato la sua presenza in Europa, dove aveva già una partnership prima dell’accordo, così come in California. Politico è stata una delle rare storie di successo in un settore difficile, offrendo accesso a coperture speciali, dati e strumenti per politici e lobbisti.
Business Insider
Axel Springer aveva puntato gli Stati Uniti già anni prima dell’accordo con KKR, con l’acquisizione nel 2015 di una quota di maggioranza di Business Insider per 343 milioni di dollari, valutando il sito di notizie statunitense a 390 milioni di dollari.
Business Insider ha attraversato diversi cicli di licenziamenti e cambi di leadership e di recente il giornale è stato oggetto di attenzione quando il miliardario Bill Ackman si è lamentato pubblicamente di un articolo che accusava sua moglie di plagio. Axel Springer ha affermato che avrebbe esaminato il processo editoriale dietro all’articolo, e alla fine ha dichiarato di sostenere la testata.
Anche la gestione interna è cambiata: alla fine dello scorso anno, Barbara Peng è diventata CEO di Business Insider, succedendo al co-fondatore e CEO Henry Blodget. La scorsa settimana, Business Insider ha nominato Jamie Heller, redattrice del Wall Street Journal, come sua prossima direttrice, in sostituzione di Nicholas Carlson, che aveva annunciato mesi prima la sua intenzione di dimettersi da quel ruolo.
La testata è tornata recentemente al suo marchio originale, Insider, nome adottato alcuni anni fa per riflettere un approccio più generalista, in seguito all’aumento del traffico sui social network. Gran parte di quel traffico è però diminuito in tutto il settore, creando nuove sfide per gli editori alla ricerca di visibilità e di entrate pubblicitarie.