Il Guardian verso la vendita dell’Observer

Di il 18 Settembre, 2024
guardian observer
Il Guardian intende vendere l’Observer alla start-up Tortoise Media, che investirebbe 25 milioni di sterline nel “più antico giornale domenicale del mondo”

Il Guardian Media Group (GMG) è in trattative per vendere l’Observer, il “più antico giornale domenicale del mondo”, alla start-up Tortoise Media, un sito internet d’informazione e approfondimenti fondato nel 2019. In una comunicazione al personale, il GMG ha annunciato che è in fase di negoziazione dopo aver ricevuto un’offerta da Tortoise Media per il settimanale di 233 anni. 

Un investimento nel futuro dell’Observer

Fonti vicine al Guardian hanno sottolineato come l’Observer non fosse più una parte fondamentale di un’attività sempre più focalizzata sulla dimensione digitale e internazionale. I termini della trattativa non sono stati divulgati, ma secondo alcune fonti l’accordo non prevede un trasferimento di denaro, ma un impegno a lungo termine che garantirà il futuro del giornale, testata sorella del Guardian. In una dichiarazione, infatti, Tortoise ha reso noto che investirà oltre 25 milioni di sterline nei prossimi cinque anni, assicurando la pubblicazione dell’Observer ogni domenica. 

Anna Bateson, amministratrice delegata del GMG, ha detto che una vendita “offrirà l’opportunità di costruire la posizione futura dell’Observer con un investimento significativo e permetterà al Guardian di concentrarsi sulla sua strategia di crescita per essere più globale, più digitale e più finanziato dai lettori“. 

Fonti vicine a Tortoise hanno rivelato che le redazioni verranno integrate, con un investimento mirato a sviluppare una versione digitale dell’Observer e a far crescere il pubblico su scala internazionale, mentre i 70 dipendenti attuali dell’Observer dovranno confrontarsi con il nuovo management per definire il loro futuro.

L’Observer manterrà comunque la propria identità, mentre Tortoise continuerà a concentrarsi su podcast ed eventi. A supporto della strategia, è stato citato il caso di successo di The Atlantic, una rivista di 167 anni che, dopo un periodo di difficoltà, è diventata un’azienda in crescita e redditizia sia nel formato digitale che cartaceo. 

Tortoise Media e il primo passo verso il giornalismo stampato

Tortoise Media è stata lanciata nel 2019 da James Harding, ex direttore della BBC e del Times, e Matthew Barzun, ex ambasciatore degli Stati Uniti nel Regno Unito. Secondo fonti vicine alla vicenda, il gruppo ha finora raccolto 20 milioni di sterline in due aumenti di capitale dalla sua fondazione, da investitori come il presidente di Thomson Reuters, David Thomson, e ora sta raccogliendo nuovi fondi per supportare l’investimento.

L’accordo si inserirebbe in un contesto di cambiamenti più ampi nel settore, con il futuro incerto del Telegraph e con il gruppo di Paul Marshall, UnHerd, che ha recentemente acquisito la rivista Spectator per 100 milioni di sterline, segnando un cambiamento generazionale per i tradizionali giornali stampati nel Regno Unito.

Guardian Media Group

Il GMG è interamente di proprietà dello Scott Trust, che garantisce indipendenza editoriale alle sue testate. L’Observer è stato acquistato dal GMG nel 1993, superando l’interesse di rivali come l’Independent e il Financial Times per un settimanale in difficoltà che non era riuscito a eguagliare la crescita di concorrenti come il Sunday Times.

I conti del GMG pubblicati recentemente hanno mostrato una diminuzione del 2,5% delle entrate a 257,8 milioni di sterline per i 12 mesi fino alla fine di marzo, a causa di una diminuzione delle entrate pubblicitarie e della crisi del business delle notizie su carta stampata. L’azienda ha registrato un deflusso di cassa operativo netto di 36,5 milioni di sterline a causa degli investimenti nel Guardian US e in una nuova edizione del Guardian Europe.

Al Guardian non si registrano ad oggi piani per una sua edizione cartacea domenicale. Dall’altro lato, Harding onorerà i valori e gli standard stabiliti sotto la gestione del Guardian e manterrà l’impegno dell’Observer per l’indipendenza editoriale, il reportage basato su prove concrete e l’integrità giornalistica. 

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