Meta vuole impedire ai media russi l’accesso alle sue piattaforme già dai prossimi giorni, segnando un’escalation delle azioni contro i media statali del Cremlino, che secondo le autorità statunitensi gestiscono operazioni di disinformazione su vasta scala sui social network, nell’intento di influenzare le elezioni americane di novembre.
“In seguito a un’attenta considerazione, abbiamo ampliato le nostre misure contro i media statali russi: Rossiya Segodnya, RT e altre entità sono ora banditi dalle nostre app a livello globale per attività di interferenza straniera“, ha scritto Meta in una nota.
Contro le interferenze dei media russi
Recentemente, Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna hanno accusato l’emittente RT di agire per conto delle agenzie di intelligence russe e hanno annunciato nuove sanzioni destinate a interrompere il finanziamento internazionale delle loro operazioni di disinformazione. Questo è avvenuto dopo l’accusa federale a due dipendenti di RT per aver trasferito almeno 9,7 milioni di dollari a Tenet Media, una piattaforma di streaming in Tennessee, con l’intento di diffondere la propaganda del Cremlino, che – infastidito dal sostegno dell’amministrazione Biden all’Ucraina – appoggia la campagna dell’ex presidente Donald Trump.
Secondo il Segretario di Stato Antony J. Blinken, “l’uso della disinformazione da parte della Russia per sovvertire e polarizzare le società libere e aperte si estende a ogni angolo del pianeta.”
L’amministrazione Biden ha intensificato gli sforzi per contrastare le operazioni di influenza della Russia prima delle elezioni presidenziali, ma non è bastato: il Comitato per l’Intelligence del Senato prevede di tenere in questi giorni un’udienza sulle minacce esterne alle elezioni presidenziali in cui i legislatori interrogheranno Nick Clegg, responsabile dei Global Affairs di Meta, riguardo all’interferenza straniera sulle piattaforme dell’azienda, insieme ai dirigenti di Google e Microsoft.
Le operazioni di Meta contro la propaganda sulle sue app
In seguito alle elezioni statunitensi del 2016, Meta è stata accusata di aver permesso ai russi di trasmettere messaggi divisivi su Facebook e Instagram, influenzando così l’esito delle campagne elettorali. Da allora, l’azienda ha intensificato il monitoraggio delle attività dei governi stranieri che abusano delle sue piattaforme per diffondere propaganda.
Nel 2020, Meta ha denunciato le pratiche del Cremlino, e nel 2022 ha preso misure concrete per limitare la diffusione della propaganda russa sulle sue piattaforme, come la pubblicazione di rapporti sulle campagne di disinformazione straniere e la rimozione di tali contenuti. Recentemente, seguendo le indicazioni del CEO Mark Zuckerberg, Meta ha cercato di ridurre la diffusione di post politici, il che ha comportato una minore visibilità per i contenuti riguardanti notizie e questioni sociali, poiché secondo il colosso di Menlo Park gli utenti preferirebbero vedere meno post politici sui loro feed.
Meta non è l’unica azienda a vietare i media russi: nel 2022, YouTube aveva già bandito i siti dei media statali russi, tra cui RT e Sputnik, ma questi divieti hanno avuto un’efficacia limitata, poiché i siti russi hanno continuato a trovare modi alternativi per diffondere i loro messaggi.