Alcuni concetti sono storicamente diventati fonte di una costante frustrazione, al punto che è difficile riconoscerne i progressi positivi. Questo, come scrive l’opinionista Robin Givhan sul Washington Post, è il caso dell’abbigliamento delle donne al potere.
Power dressing femminile: cosa indossano le donne al potere?
Se un tempo esistevano pochi modi in cui le donne al vertice potevano presentarsi alla stampa per risultare “opportune”, oggi non è più così. Le donne al potere hanno dimostrato che esistono moltissimi modi per comunicare la propria autorità: Hillary Clinton, candidata alla presidenza nel 2016, si è presentata più volte con tailleur dai colori così vivaci da risultare quasi accecanti. Alla Convention democratica di Chicago, Michelle Obama sfoggiava un particolare tailleur navy, con bavero incrociato e il punto vita evidenziato da una cintura; alla Convention repubblicana, invece, l’ex governatrice della Carolina del Sud, Nikki Haley, portava un’originale giacca verde acqua con un pattern floreale, il punto vita aderente e una gonna svasata.
Questi sono solo alcuni esempi di come le donne in posizioni apicali, scrive Givhan, abbiano indossato completi che sfidano generazioni di pregiudizi oppressivi riguardo a cosa significhi vestirsi per una donna di successo.
Tuttavia, ci saranno sempre gli estremisti che non saranno soddisfatti finché i crop top e le gonne trasparenti non saranno d’obbligo e, dall’altro lato, ci sono coloro che giudicano in modo ostinato anche il minimo dettaglio.
Power dressing di Kamala Harris
La vicepresidente Kamala Harris indossa spesso dei tailleur che risultano straordinari proprio per l’assoluta normalità che rappresentano.
Durante la nomination come candidata democratica, Harris si è presentata in un elegante completo navy Chloe con camicia coordinata. L’insieme, con le spalle in evidenza, la vita snella e le linee pulite, evocava il tipico abbigliamento che si potrebbe osservare in un contesto aziendale. Il completo appariva costoso ma non eccessivo, moderno ma anche senza tempo. Rifletteva il suo stile abituale nella vita pubblica professionale, ma con un tocco di eleganza in più per l’occasione storica.
Nonostante il completo della Harris non sarebbe esattamente quello che avrebbe scelto ogni altra donna nella sua posizione, l’aspetto aveva senso per lei e non sembrava un’uniforme opprimente, bensì qualcosa che la faceva sentire a proprio agio.
Il progresso nel power dressing femminile è finalmente arrivato
I completi di Harris, così come quelli di tutte le donne al vertice, non devono far parlare di nulla, continua Givhan. Possono, ma non devono: è Harris che sta parlando. Lei è una donna che è arrivata a questo punto non perché è uscita dall’ombra di un marito la cui carriera aveva sostenuto per tutta la vita, ma perché ha tracciato il proprio cammino sotto la luce del sole. Ha scelto questo percorso e suo marito ha accettato di accompagnarla. Non ha passato una parte significativa della sua gioventù a fare figli o a bilanciare maternità e lavoro, ma ha vissuto pienamente la vita.
Ci sono volute generazioni di donne per arrivare fino a qui — non solo quelle che sono venute prima di Harris, ma anche quelle nate dopo di lei. Il passato e il futuro si scontrano nei suoi completi, nelle sue Converse, nei suoi brillanti designer e nelle sue amate perle.