Negli ultimi due anni, la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha rafforzato significativamente il rapporto con i media, un investimento strategico che ha portato a un’inaspettata copertura mediatica positiva quando il presidente Biden le ha pubblicamente dato il suo endorsement per la corsa presidenziale. Una svolta che arriva dopo la campagna presidenziale del 2020 segnata da critiche e una visibilità ed esposizione minima e spesso negativa. Un episodio su tutti, la disastrosa uscita alla NBC sull’immigrazione nel giugno 2021, in cui ha ammesso di non essere mai stata al confine meridionale.
Harris ha iniziato il suo mandato come vicepresidente lavorando attivamente per migliorare le relazioni con i media che seguono e influenzano l’agenda di Washington. Uno sforzo che include l’essere diventata un’alternativa più accessibile al presidente Biden, partecipando a interviste con la stampa e migliorando la comunicazione privata con i giornalisti.
Una strategia mediatica proattiva
Facciamo un passo indietro. La sua esperienza in California come figura pubblica le ha fornito una base solida per navigare il panorama mediatico di Washington. Ha mantenuto ottime relazioni con i media della Bay Area e ha prestato particolare attenzione a includere i giornalisti delle testate vicine alle persone di colore nei suoi eventi, promuovendo un accesso equo.
Nonostante un inizio critico nel ruolo di vicepresidente, con le restrizioni dettate dal Covid-19 che limitavano le sue apparizioni pubbliche e alcune scelte di comunicazione discutibili (come litigare dietro le quinte con Vogue per un suo servizio fotografico di copertina), Harris e il suo team hanno in seguito adottato una strategia più proattiva. Hanno incrementato la sua esposizione pubblica, grazie all’arrivo dell’ex collaboratrice di Al Gore, Lorraine Voles, e fatto ricorso ai social media per raggiungere un target più ampio e diversificato.
Recentemente, Harris ha ospitato cene con importanti giornalisti e ha partecipato a incontri informali per spiegare le politiche dell’amministrazione Biden, dimostrando un impegno a costruire relazioni personali e dirette con la stampa.
Come e dove si informa la Harris
La sua dieta mediatica rispecchia un approccio equilibrato, concentrato su notiziari tradizionali e contenuti digitali, dimostrando un adattamento ai cambiamenti nel consumo di notizie. Mantenendo dall’altro lato il rituale di molti politici democratici di Washington: sintonizzarsi su Morning Joe (programma molto seguito della NBC) sul tapis roulant.
Come molti politici, la maggior parte delle notizie che legge arriva dai briefing quotidiani preparati dal suo staff. Mentre, contrariamente a Obama o Trump, non è ossessionata dai media, vuole semplicemente capire cosa sta succedendo.
La corsa presidenziale
Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali, Harris dovrà aumentare ulteriormente la sua presenza sui media e sfruttare le relazioni costruite per migliorare la sua immagine pubblica e politica. Questo nuovo inizio le ha offerto l’opportunità di partire da zero con i media, superando le tensioni precedenti con il team di comunicazione di Biden.
La sua strategia include una maggiore apertura ai dibattiti e una campagna audace, cercando di coinvolgere l’elettorato giovane mantenendo una presenza influente anche sui nuovi media, che ultimamente le stanno regalando grandi soddisfazioni grazie ai numerosi endorsement delle star del cinema e della musica.