Le numerose critiche nei confronti del Presidente Joe Biden hanno travolto anche i media tradizionalmente più simpatizzanti verso la sinistra, come MSNBC e NPR, suscitando la reazione indignata di una parte dei loro ascoltatori e lettori. Questi ultimi, abituati a una copertura mediatica fortemente critica nei confronti dell’ex presidente Donald Trump, si sono sentiti traditi da quelle stesse testate ora considerate troppo severe con Biden.
La situazione si è intensificata quando NPR (National Public Radio) ha rivelato di essere stata sommersa da lamentele riguardanti la copertura dell’età di Biden, percepita come eccessiva, e un apparente silenzio sulle dichiarazioni false di Trump. Di conseguenza, molti sostenitori di Biden hanno minacciato di annullare gli abbonamenti a importanti giornali come il New York Times, il Washington Post, l’Atlantic e il New Yorker, tutti ritenuti colpevoli di sollecitare Biden a ritirarsi dalla corsa presidenziale.
Il calo degli ascolti
Il calo degli ascolti di MSNBC nelle settimane successive al dibattito presidenziale testimonia ulteriormente la sfida dei media in tempo di discordia interna al partito. Il network ha registrato numeri bassissimi, pari ai minimi storici dal 2000 per la fascia di età 25-54 anni. All’interno di MSNBC, vi è anche un disagio per il confronto in termini di ascolti tra il programma di punta Morning Joe e Fox and Friends, programma prediletto da Trump durante la sua presidenza.
Nonostante le critiche, alcuni conduttori di MSNBC come Chris Hayes e Lawrence O’Donnell hanno difeso Biden, il primo minimizzando gli errori del presidente e il secondo denunciando una copertura ingiusta da parte del corpo stampa della Casa Bianca.
Una copertura indipendente e non influenzata dai desideri del pubblico
Anche il New York Times ha tentato di bilanciare la propria posizione a seguito delle critiche. Dopo aver pubblicato un editoriale che invitava Biden a fare un passo indietro a seguito di una prestazione deludente nel dibattito alla CNN, ha affrontato le lamentele dei lettori pro-Biden chiedendo perché non fosse stato fatto lo stesso con Trump. La risposta del portavoce del Times, Charlie Stadtlander, è stata chiara: il giornale si impegna a fornire una copertura indipendente e non influenzata dai desideri del pubblico, soprattutto in momenti di grande rilevanza giornalistica.
La discussione su una possibile sostituzione di Biden come candidato democratico è stata bruscamente interrotta dal tentato omicidio di Trump, un evento che ha spinto molti politici democratici a rallentare le loro richieste per non apparire insensibili.
La difficoltà dei media
Un caos mediatico che riflette la difficoltà dei media americani di mantenere un equilibrio tra il giornalismo critico ma equo e una copertura che sembra favorire un partito piuttosto che l’altro. Mentre i media hanno sperimentato un boom di abbonamenti e di ascolti durante gli anni di Trump, grazie a un approccio di confronto diretto, lo stesso non si può dire per il mandato di Biden, percepito da molti come meno carismatico e meno propenso a generare notizie impattanti.
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