Microsoft e Apple non faranno più parte del consiglio di amministrazione di OpenAI. Una decisione presa a seguito di un controllo fiscale da parte delle antitrust a livello globale, che stanno mettendo sotto esame l’influenza delle grandi aziende tecnologiche nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
Microsoft ha formalizzato la sua decisione attraverso una lettera inviata a OpenAI, rinunciando al suo ruolo di osservatore nel consiglio. La compagnia, che ha investito 13 miliardi di dollari nella società guidata da Sam Altman, ha giustificato il ritiro spiegando che miglioramenti significativi nella governance di OpenAI negli ultimi otto mesi rendevano superflua la presenza di un suo rappresentante.
Parallelamente, anche Apple ha optato per un ritiro simile, come riportato dal Financial Times, sebbene avrebbe dovuto assumere un ruolo di osservatore nel consiglio di OpenAI.
Il tempismo di queste decisioni, come detto, non è casuale. Di recente, le autorità di vigilanza europee hanno annunciato che avrebbero indagato su come i rivali di Microsoft utilizzano la tecnologia di OpenAI. Un esame che si inserisce in un quadro più ampio di pressione su una delle aziende di maggiore valore al mondo, che mira a integrare l’intelligenza artificiale di OpenAI nei suoi servizi come Bing, Edge e Windows.
In risposta, un portavoce di OpenAI ha affermato che l’azienda adotterà un nuovo metodo di coinvolgimento, organizzando incontri regolari con partner strategici e investitori come Microsoft, Apple, Thrive Capital e Khosla Ventures.
Leggi anche: OpenAi punta sulle lobby per influenzare le normative sull’intelligenza artificiale