(Nella foto: Marcello Cattani, Presidente Assemblea Annuale di Farmindustria)
Quello della farmaceutica italiana è un settore in continua crescita, come ha raccontato all’Assemblea Annuale di Farmindustria il presidente Marcello Cattani, confermato alla guida per il biennio 2024-2026- “E’ l’export che traina la produzione – ha sottolienato Cattani – e che fa registrare record su record. Farmaci e vaccini sono il secondo settore made in Italy per saldo estero, 17 miliardi di euro nel 2023. La quota dell’export farmaceutico sul totale manifatturiero è passata dal 3,8% all’8,3% in 20 anni”.
Con queste performance la farmaceutica italiana è sesta al mondo per esportazioni confermandosi come settore hi-tech strategico per l’Italia, nonostante le difficoltà causate dall’aumento dei costi del 30% dal 2021, che vede impegnate 300 imprese con una quota di occupati, tra diretti e indiretti, di 236mila persone.
Risultati apprezzati naturalmente anche dal Presidente di Confindustria Emanuele Orsini, per il quale l’industria farmaceutica “è un fiore all’occhiello dell’Italia”, sul quale gravano però due tematiche. Il payback, il meccanismo cioè che impone di rimborsare una quota della spesa per farmaci eccedente i tetti fissati dalla normativa; e i tempi di immissione dei farmaci sul mercato che è di 14 mesi contro i 2 della Germania. “Questa roba – ha dichiarato Orsini – non è possibile”.