In un momento storico in cui sembra che ci sia sempre meno spazio per la vera informazione e la divulgazione, Mastodon cambia tendenza. L’alternativa open source e decentralizzata a X ha introdotto una nuova funzionalità pensata per il mondo dell’editoria. Sotto ogni post pubblicato, viene aggiunto un collegamento che rimanda agli articoli scritti da giornalisti, aumentandone la visibilità.
Più visibilità per i giornalisti
Solo pochi giorni fa, Meta ha aggiornato la sua app Threads per integrarla con il fediverso, consentendo agli utenti di leggere anche i post pubblicati su Mastodon. Un aggiornamento che amplia significativamente la portata delle due piattaforme, unite da un protocollo di comunicazione federato. Quando un giornalista pubblica un articolo su Mastodon, apparirà automaticamente una dicitura “Scopri altro” con il nome dell’account. Cliccando su questo collegamento, si aprirà la pagina del profilo dell’autore, offrendo anche la possibilità di indirizzare gli utenti verso siti esterni, grazie all’integrazione con la piattaforma di sviluppo di Mastodon.
Piattaforme coinvolte
Tra i primi siti a implementare questa funzionalità troviamo The Verge, MacStories e MacRumors. Questa innovazione potrebbe incentivare un numero crescente di giornalisti a preferire Mastodon rispetto ad altre piattaforme come X, che ha perso parte del suo fascino tra i giornalisti dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk e l’introduzione di una tariffa per ottenere un account certificato.
Il fediverso è in crescita
Secondo le statistiche di FediDb, che monitora tutte le app compatibili con il fediverso, quest’ultimo ha superato i 10 milioni di utenti, esclusi gli utenti di Threads che ammontano a 170 milioni mensili ma non sono completamente federati. Mastodon, in particolare, ha raggiunto 804.000 utenti attivi mensili nell’ultima rilevazione di giugno.
“Se hai un account su Mastodon e utilizzi la versione web o una delle nostre app mobili ufficiali, vedrai gli account fediverse associati sotto i loro articoli, indipendentemente da chi li pubblica” si legge sul blog di Mastodon. Potrebbe essere davvero un social interessante per il lavoro dei giornalisti.
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