(Nella foto: Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia)
Si torna a parlare della Variante di Valico e lo fa Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia dal 2019, raccontando una bella favola ai lettori di Repubblica in un’intervista.
“Arrivo in Autostrade per l’Italia per completare la Variante di Valico, ferma da anni. Aperta nel dicembre del 2015, viene ancora oggi riconosciuta tra le opere più importanti di quelle realizzate in Europa, forse anche una delle tecnologicamente più all’avanguardia nel mondo per il numero di gallerie, ponti, viadotti”.
Tomasi arriva nel 2019 per completarla, ma non l’ha ancora fatto, come Mediatrends ha già raccontato. Il primo tratto della Variante, Sasso Marconi-La Quercia, è stato completato nel giugno 2007; l’ampliamento da due a tre corsie più la corsia di emergenza del tratto Casalecchio-Sasso Marconi (4,1 km a monte della Variante di Valico) è stato completato nel dicembre 2009, circa 3 anni dopo l’avvio dei lavori. Il 23 dicembre 2015 viene aperto al traffico una parte del tracciato della Variante di Valico, 9 anni dopo l’ottenimento dell’ultima autorizzazione.
Il 19 marzo 2022 è stato aperto il nuovo tratto a tre corsie della A1 tra Barberino di Mugello e Firenze Nord in direzione Sud: 17,5 km di nuovo tracciato in prosecuzione della Variante di Valico. Ma è il tratto in direzione nord quello che fa tribolare ogni giorno migliaia e migliaia di automobilisti e camionisti che ancora oggi non è stato completato.
Quando narra al quotidiano le sfide di Aspi per il futuro, dovrebbe spiegare com’è possibile leggere, superato l’Autogrill Cantagallo in direzione Sud, un cartello in cui ci si scusa per i disagi dei lavori in una galleria la cui riapertura è prevista nel giugno 2026. Campa cavallo che l’erba cresce.