La comunità LGBTQIA+ russa si nasconde su Telegram

Di il 28 Giugno, 2024
Telegram è diventato uno strumento di empowerment per le persone queer russe, oltre ad essere un supporto fondamentale per i leader della comunità LGBTQIA+

Nell’ultimo decennio, sotto lo scudo delle leggi contro la “propaganda gay”, il presidente Vladimir Putin ha imposto severe restrizioni alle libertà dei cittadini queer, affermando in più occasioni il desiderio di riportare il paese ai “valori della famiglia tradizionale”.

La vita dei russi queer non è facile, in seguito a constanti irruzioni delle autorità nei bar gay o in altri centri di aggregazione, la comunità LGBTQIA+ si è spostata sui social in particolare Telegram per organizzarsi, socializzare e persino trovare supporto e risorse necessarie per fuggire.

Le leggi del Cremlino contro la comunità LGBTQIA+

Lo scorso anno, il governo russo ha approvato una legge che vieta le cure di affermazione di genere. A marzo, il Cremlino ha aggiunto il “movimento LGBTQIA+” alla lista delle organizzazioni estremiste e terroristiche. 

Telegram, quindi, è diventato uno strumento di empowerment per le persone LGBTQIA+ russe. Dà loro la possibilità di sentirsi meno isolati ripristinando la fiducia nelle proprie forze.

Telegram è il canale preferenziale di organizzazione collettiva

Circa la metà dei 140 milioni di abitanti della Russia usa Telegram, quindi essere sulla stessa app di messaggistica non attira attenzioni indesiderate. Tuttavia, i cittadini LGBTQIA+ creano regolarmente nuovi canali per evitare la sorveglianza e il rilevamento da parte delle autorità governative. 

In base alle ultime norme, qualsiasi sito web che si ritiene abbia contenuti pro-LGBTQIA+ viene aggiunto alla lista nazionale di blocco, rendendolo inaccessibile. Al momento Telegram è la migliore opzione, poiché consente chat di gruppo di grandi dimensioni così come messaggi privati.

Ovviamente non è un sistema infallibile; la possibilità che il Cremlino sorvegli l’app di messaggistica resta una costante.

La doppia faccia di Telegram

Telegram di certo non è famosa per la sua sicurezza e inviolabilità, sappiamo bene che fin dalle origini è stata utilizzata da svariati gruppi estremisti per organizzarsi. 

Negli Stati Uniti, è un hub per i teorici della cospirazione di QAnon. L’Iran ha bandito Telegram nel 2018 dopo aver scoperto che gli attivisti si erano organizzati lì. Anche la Russia ha tentato di bloccare l’app nello stesso anno, dopo che il fondatore Pavel Durov si è rifiutato di consegnare i dati degli utenti al Cremlino. Quegli sforzi alla fine sono falliti, e il divieto è stato revocato nel 2020.

Il fatto che Telegram sia utilizzato come hub dell’estrema destra in alcune parti del mondo e per la divulgazione di contenuti sia pro- che anti-LGBTQIA+ in Russia solleva questioni più ampie di moderazione e regolamentazione delle piattaforme di social media. Qualsiasi strumento che non cerchi di reprimere alcun tipo di contenuto, positivo o negativo che sia, sarà terreno fertile per permettere a chi non ha voce di esprimersi liberamente.

Le restrizioni, che rendono la vita precaria per gli individui LGBTQIA+ in Russia, hanno uno scopo molto più ambizioso: consolidare il sostegno conservatore in patria e posizionare la Russia come difensore dei valori tradizionali”, ha scritto in un report l’anno scorso Graeme Reid, direttore del programma per i diritti LGBTQIA+ di Human Rights Watch. Precarietà che è aumentata nell’ultimo anno.

Telegram è il luogo del confronto

Tuttavia, le persone LGBTQIA+ rimangono caute. Esistono degli accorgimenti che gli utenti dovrebbero seguire: chiunque utilizzi il proprio nome reale sull’app rischia di essere indagato; molte persone consigliano di cancellare l’app dai dispositivi prima di cercare di attraversare il confine; forniscono tutorial che istruiscono le persone queer su cosa fare se vengono interrogate dalle autorità russe.

L’app aiuta anche i leader della comunità LGBTQIA+ a sapere di che tipo di supporto i loro membri hanno bisogno. Per molte persone queer, Telegram è uno dei pochi posti in cui possono interagire con individui reali senza nascondersi. La presenza di questi gruppi infonde speranza oltre che essere di fondamentale importanza per fornire risorse.

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