Martedì una storica sentenza del tribunale del Delaware ha dichiarato colpevole Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, per violazione delle leggi che impediscono a chi ha dipendenze da droghe illegali di possedere armi da fuoco. Questo è il primo processo che coinvolge il figlio di un presidente in carica.
La pena massima per i tre capi d’accusa è di 25 anni di prigione e una multa di 750.000 dollari. Tuttavia, per imputati incensurati e non colpevoli di reati violenti, è raro ricevere pene detentive per reati simili. Pertanto, è improbabile che Hunter Biden finisca effettivamente in carcere. La giudice Maryellen Noreika non ha ancora fissato la data per la condanna, ma si prevede che sarà decisa entro 120 giorni dal verdetto, ovvero all’inizio di ottobre, circa un mese prima delle prossime elezioni presidenziali.
La reazione dei media pro-Trump
Alla notizia del verdetto i media di destra hanno cercato di minimizzare la decisione della giuria, sostenendo che si trattasse di un “falso processo” ideato per “coprire” altri presunti crimini commessi dal presidente e dalla sua famiglia.
Questa reazione ha mostrato quanto l’ecosistema mediatico pro-Trump sia ormai improntato su teorie del complotto e insinuazioni molte volte non rispondenti alla realtà.
“Hunter Biden colpevole”, ha scritto il conduttore di talk show di destra Charlie Kirk. “I veri crimini della Biden Crime Family rimangono intatti. Questo è un finto processo che tenta di far apparire il sistema giudiziario equilibrato. Non cascarci“.
Le accuse a Joe Biden
Sebbene esponenti di destra e politici repubblicani diffondano da tempo la tesi secondo cui il presidente Joe Biden sarebbe stato coinvolto in attività criminali, le loro accuse non hanno mai trovato un fondamento di verità.
“Questo processo non è stato altro che una distrazione dai crimini reali della Biden Crime Family, che ha rastrellato decine di milioni di dollari da Cina, Russia e Ucraina“, hanno dichiarato alla CNN i portavoce della campagna di Trump. “Il regno del corrotto Joe Biden sull’impero criminale della famiglia Biden finirà il 5 novembre, e mai più un Biden venderà l’accesso al governo per profitto personale”.
Processi a confronto, due pesi e due misure
È chiaro che i media di destra stiano utilizzando due pesi e due misure. La “rumorosa” reazione di martedì è in netto contrasto con quella del mese scorso, quando l’ex presidente Donald Trump è stato condannato per tutti i 34 capi di imputazione nel silenzio generale dei media conservatori.
Per i pro-Trump la condanna del magnate è stato un “successo politico” di Biden, mentre il caso di Hunter Biden è stato un chiaro caso di violazione della legge per coprire i crimini del padre.
“Siamo finiti nel precipizio”, ha detto la conduttrice di Fox News Jeanine Pirro poco dopo la condanna di Trump. “Questa è una nuova era in America, e penso che vada contro tutto ciò che siamo come americani e va contro la nostra fiducia nel sistema di giustizia penale”.
Alcune voci fuori dal coro
Ma martedì, dopo che la giuria ha emesso il verdetto di colpevolezza, Pirro ha applaudito il giudice del Delaware (nominato da Trump) per la sua gestione del caso Hunter Biden. “Questo è un giudice concreto che ha preso in mano questo processo, ha mostrato all’America come funziona la giustizia dall’apertura del processo alla condanna“, ha dichiarato.
Tuttavia, altri repubblicani sostenitori di Trump hanno reagito con un’alzata di spalle.
“La condanna per detenzione di una pistola di Hunter Biden è un po’ stupida, a dire il vero”, ha scritto su X il rappresentante del GOP della Florida Matt Gaetz.
The Hunter Biden gun conviction is kinda dumb tbh.
— Matt Gaetz (@mattgaetz) June 11, 2024