Nel cuore della più grande democrazia del mondo, un’ondata di deepfake sta trasformando il panorama elettorale. Durante le correnti elezioni generali in India, questi contenuti stanno giocando un ruolo determinante e potenzialmente divisivo. Con quasi un miliardo di cittadini aventi diritto di voto, l’intelligenza artificiale viene sfruttata per distorcere la realtà, creando audio falsificati, immagini di propaganda e parodie. Tutti strumenti che non solo amplificano la disinformazione ma servono anche a sensibilizzare gli elettori attraverso messaggi personalizzati e comunicazioni multilingue.
I vantaggi dei deepfake
In un paese che racchiude 22 lingue ufficiali e migliaia di dialetti, l’AI aiuta a colmare il divario linguistico, permettendo ai politici di raggiungere comunità remote con precisione chirurgica. A differenza degli Stati Uniti, dove l’uso di voci generate da AI per chiamate indesiderate è stato recentemente proibito, in India questa pratica è diventata un fiorente business da 60 milioni di dollari. Nel solo periodo pre-elettorale, sono state effettuate oltre 50 milioni di chiamate generate dall’intelligenza artificiale.
Un caso emblematico è quello di Polymath Synthetic Media Solutions, guidata da Jadoun, che ha realizzato diverse campagne AI per la stagione elettorale, ottenendo un significativo ritorno economico. Jadoun ha realizzato cinque campagne sfruttando l’intelligenza artificiale, per le quali la sua azienda è stata pagata 55.000 dollari, molto meno dei grandi consulenti politici. Le sue tariffe, infatti, sono particolarmente basse: 125.000 rupie (1.500 dollari) per creare un avatar digitale e 60.000 rupie (720 dollari) per un clone audio.
E gli aspetti negativi
Nonostante il potenziale, l’uso dei deepfake solleva serie preoccupazioni etiche. La linea tra coinvolgere gli elettori e ingannarli è sottile, e la mancanza di consenso e divulgazione trasparente pone problemi rilevanti. Mentre i politici approvano queste tecniche, gli elettori potrebbero non avere idea di aver parlato con un clone.
La crescita esponenziale di questa tecnologia ha portato anche a episodi negativi, come il caso di un deepfake che ha coinvolto l’attrice Rashmika Mandanna, causando uno scandalo nazionale. Scandalo che ha spinto il primo ministro Modi a intervenire pubblicamente contro l’abuso dei deepfake.
Mentre l’India si avvicina alla fine delle sue lunghe elezioni, il dibattito sull’AI e l’etica dei deepfake continua a infiammarsi. Con aziende come Polymath che esplorano l’espansione internazionale e l’introduzione di questa tecnologia in altre democrazie, il mondo osserva attentamente come questi contenuti saranno gestiti e regolamentati in futuro.
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