Dal 2008, ogni anno, l’Istituto Bruno Leoni conferisce il “Premio Bruno Leoni” a persone che hanno contribuito a promuovere i concetti di libertà individuale, mercato e libera concorrenza.
Nel 2023 il premio è stato assegnato al regista John Papola per due video rap di grande efficacia e memorabilità, incentrati sulla disputa tra John Maynard Keynes e Friedrich Hayek, una battaglia che ha segnato il secolo scorso ma continua a influenzare il presente.
Il secondo video termina con la vittoria ai punti di Keynes, nonostante l’economista inglese sia stato messo ko, in un incontro di boxe poco metaforico, dalle argomentazioni di Hayek. Tuttavia, alla fine della contesa, mentre l’establishment (giornalisti e politici) si congratula con Keynes, i cittadini comuni si avvicinano per stringere la mano ad Hayek.
Il messaggio è chiaro (ed è anche chiaro perché l’Istituto Bruno Leoni abbia conferito il premio), ma quello che importa qui è che i video hanno ottenuto 20 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, e metà degli spettatori hanno tra i 18 e i 24 anni, giovani che probabilmente sono entrati in contatto per la prima volta con due distinte visioni dell’economia e del mondo, una basata sul principio di catallassi di Hayek e l’altra sull’intervento statale di Keynes.
Coinvolgere la Generazione Z nell’interesse per la macroeconomia
Comprendere come funziona il ciclo economico è un tema politico, che influisce sulla partecipazione e sul giudizio consapevole sulle scelte economiche dei governi e delle imprese. Coinvolgere la Generazione Z nell’interesse per la macroeconomia è essenziale, ed è ancora più importante farlo attraverso l’alfabetizzazione finanziaria, che è ormai un campo di studio riconosciuto con il proprio codice JEL (Journal of Economic Literature), il G53. L’anno scorso è stato lanciato il Journal of Financial Literacy and Wellbeing, pubblicato dalla Cambridge University Press e curato, tra gli altri, da Annamaria Lusardi della George Washington University.
I contenuti del primo numero indicano la direzione della ricerca editoriale: argomenti sempre più al centro dell’interesse accademico, come l’impatto dell’educazione finanziaria nelle scuole e nei luoghi di lavoro, nonché l’importanza dell’alfabetizzazione finanziaria per la macroeconomia.
Sviluppare una educazione finanziaria
I cambiamenti nel sistema pensionistico, la crescente complessità degli strumenti finanziari, l’inflazione e i rischi in aumento (tra cui la guerra ci Ucraina e in Medio Oriente e i cambiamenti climatici) sono tra le ragioni per cui è urgente che le persone sviluppino conoscenze e competenze per aumentare la propria resilienza finanziaria, e quindi il proprio benessere.
L’analfabetismo finanziario è diffuso a livello mondiale ed è particolarmente acuto in alcuni sottogruppi demografici già finanziariamente vulnerabili, come le donne e le persone a basso reddito o con un basso livello di istruzione.
Si crea allora un circolo vizioso, dove chi è finanziariamente vulnerabile rischia di rimanere tale o di peggiorare la propria condizione, una trappola della povertà che è soprattutto una trappola cognitiva.
L’economia e la finanza non sono il mondo, ma sono strumenti per comprenderlo. Anche per questo Keynes, il vero perdente del video di John Papola, nell’ultimo paragrafo della Teoria generale, scrive che “le idee degli economisti e dei filosofi della politica, siano giuste o sbagliate, sono più potenti di quanto comunemente si creda. In realtà, il mondo ne è in gran parte governato“.
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