(nella foto John Elkann, Presidente di Exor)
John Elkann ha assunto il controllo totale di Gedi, il Gruppo che possiede tra gli altri La Repubblica e La Stampa. Exor, la holding della famiglia Agnelli di cui è amministratore delegato e che controlla appunto Gedi, è salita dall’89,62% al 100% del capitale, avendo rilevato le quote di Cir Spa e di Mercurio spa (dai figli di De Benedetti e dalla famiglia Perrone).
L’avventura editoriale del giovane rampollo della famiglia Agnelli, iniziata alla fine del 2019, non sembra al momento una storia di successo, sia editoriale sia finanziaria. Sotto il primo profilo, infatti, Gedi ha portato avanti una sorta di spezzatino, con la cessione a tappe forzate delle testate locali, della rivista bimestrale Micromega e di recente anche del Secolo XIX, la cui vendita è solo in attesa di perfezionamento. Per quanto riguarda l’aspetto economico, Gedi ha registrato nel 2023 una perdita netta di 103 milioni di euro contro i 2 milioni di utile netto dell’anno precedente; le perdite nette delle “continuing operations”, cioè perdite relative all’attività gestionale, sono state nell’ordine dei 91 milioni (fonte Il Sole 24 Ore).
Al CdA di Gedi, rinnovato con la conferma di Elkann alla presidenza e Maurizio Scanavino come amministratore delegato e direttore generale e composto da Marco De Benedetti, Turi Munthe, Carlo Perrone, Umberto Tribuzio, Marco Bassetti, Diyala D’Aveni e Francesco Dini spetta un compito non facile, quello di ridare slancio soprattutto alle due principale testate, che si aggiungono a Radio Deejay, Radio capital e m20 e OnePodcast Gedi.
Per l’ex proprietario Carlo De Benedetti un compito arduo, visto che a suo parere John Elkann in quattro anni avrebbe distrutto il gruppo editoriale che il principe Carlo Caracciolo, suo prozio, aveva creato in circa quindici anni e non avrebbe chiara in mente neppure la strategia “digital first”, causa mancanza di serie acquisizioni sul digitale, secondo quanto dichiarato l’anno scorso in un’intervista al Foglio. Nella quale chiosava: “Elkann sostanzialmente ha comprato i giornali soltanto per coprire la fuga di Stellantis dall’Italia. Per coprire la deindustrializzazione e la smobilitazione degli impianti produttivi automobilistici di un gruppo che ormai è francese. Per il resto, di come vanno questi giornali mi pare evidente che non gli importi nulla”.
John Elkann è ovviamente di diverso avviso, convinto che “il percorso compiuto da Gedi in questi anni ha permesso di definire con chiarezza le attività di una media company innovativa e sempre più digitale” con quotidiani, radio e attività social che “offrono ogni giorno nuove occasioni di sviluppo, e grazie alla spinta del digitale coinvolgono un pubblico più ampio e giovane”.