(nella foto, da sinistra a destra: Sbraga, Stoppani, Callugi)
Il Rapporto Ristorazione 2024 di FIPE-Confcommercio, presentato oggi a Roma, presenta un quadro positivo del settore dopo la voragine generata dall’emergenza pandemica: il valore aggiunto della ristorazione nel 2023 ammonta infatti a 54 miliardi di euro (+3,9%), con un piano di investimenti previsti nel 2024 che sfiora i 4 miliardi di euro.
Sostenibilità e innovazione sono i trend che caratterizzano il settore. Da un lato, circa 9 ristoranti e bar su 10 hanno adottato misure concrete per il controllo dei consumi energetici e il rispetto dell’ambiente. Dall’altro, oltre l’80% delle imprese ha introdotto uno o più strumenti digitali all’interno dei propri locali.
In un settore che secondo il Centro Studi di FIPE ha garantito occupazione a 1,4 milioni di addetti, in crescita del 6,4% rispetto al 2022 e del 2,3% rispetto al 2019, le famiglie hanno speso l’anno scorso 92 miliardi di euro, tornando (in valore) abbondantemente al di sopra dei livelli pre-pandemia e recuperando significative quote di mercato rispetto al consumo domestico
Le nuove imprese che hanno avviato l’attività nel 2023 sono oltre diecimila (+6,5% sul 2022), ma va segnalato che il tasso di sopravvivenza supera, a cinque anni, appena il 50%. Altri dati significativi: Il 28,9% delle imprese è gestito da donne, le imprese guidate da giovani under 35 sono il 12,9% del totale, mentre le attività sotto il controllo di imprenditori stranieri sono oltre 50mila (circa il 14% del totale).
“Il 2023 è stato un buon anno per la ristorazione italiana e per il 2024 le aspettative degli imprenditori restano prudentemente positive – ha spiegato Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE-Confcommercio – Nonostante le sfide legate all’inflazione e all’incertezza del quadro geopolitico, i consumi, l’occupazione e il valore aggiunto sono sensibilmente cresciuti tornando, quantomeno in valore, al di sopra dei livelli pre-pandemia”. Stoppani ha poi ricordato che oltre il 50% degli imprenditori ha effettuato uno o più investimenti nel 2023 in chiave green e digitale e un numero altrettanto importante prevede di investire quest’anno: “segnali di fiducia – ha concluso – che meriterebbero di essere ulteriormente sostenuti da politiche che riconoscano alla ristorazione il ruolo che ha nell’economia e nella società”.