1.La DE&i nei media britannici
Da un sondaggio di FT Strategies – società di consulenza del Financial Times – condotto tra i lavoratori delle testate giornalistiche britanniche, emerge come la diversità, l’equità e l’inclusione non rappresentino ancora una priorità per le loro organizzazioni. Difatti, solo il 18% delle 450 persone intervistate ha dichiarato che la creazione di un ambiente di lavoro diversificato è tra le principali priorità della loro azienda.
Gli intervistati hanno riferito di essersi imbattuti in diverse iniziative delle realtà per cui lavorano, come la pubblicazione di annunci di lavoro per attrarre una gamma più ampia di candidati. Meno frequenti, invece, sono state le iniziative come la pubblicazione di un rapporto sul divario retributivo tra i sessi. Poco più di un terzo (35%) di coloro che hanno risposto al sondaggio ha invece dichiarato che la propria organizzazione non ha alcun obiettivo di diversità.
Tra tutti gli intervistati, l’ostacolo più citato per migliorare la diversità è stato “attrarre talenti diversi”, identificato come un problema dal 53% delle persone. Tra le ragioni meno comuni vi sono la mancanza di impegno da parte dei dirigenti (31%) e la mancanza di una direzione chiara (39%): aspetti su cui i giovani hanno posto maggiormente l’accento. Dal rapporto, infatti, è emerso come più alto è il ruolo del rispondente al sondaggio meno è probabile che questo r...
“rapporto, presentato da un gruppo di esperti indipendenti“
Nominato da un politico scettico, con poco altro da dire, nell’anno in cui il Regno Unito va a votare.